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lunedì 29 luglio 2013

MAGIA | NOSTRADAMUS: FU UN VERO PROFETA O SOLO UN CIARLATANO?

Coloro che, a posteriori, cercano un riscontro a quanto scritto -secoli fa- dal famoso veggente Nostradamus, sono costretti ad eseguire un lavoro di libera interpretazione, attraverso la decodifica di simboli generici e metafore oscure, alterando in ogni caso il significato originario delle sue “profezie”.

All'epoca in cui furono scritte le sue Centurie, infatti, non era del tutto conveniente apparire chiari e diretti, soprattutto per il timore d'incappare nelle ire di fanatici religiosi.
Anche per questo, pare che l'autore oscurasse volontariamente i propri scritti, utilizzando artifici come l'uso alternato di diverse lingue (provenzale, greco, latino, italiano, ebraico e arabo), ricorrendo all'uso di simboli, anagrammi e neologismi.

Al punto che nella seguente quartina (I, 29), qualcuno ha visto addirittura l'arrivo degli extraterrestri “Quando il pesce terrestre acquatico / da forte onda sulla spiaggia sarà messo / la sua forma strana soave e orrenda / dal mare ai muri ben presto nemici....chiaro, no?

Per non dire di quello che è successo dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001, dove non è mancato chi (sempre a posteriori) ha trovato profetiche le seguenti quartine Cinque e quaranta gradi il cielo brucerà / fuoco si approssimerà sulla Città Nuova / nell'istante grande fiamma espanse brucerà / quando si vedrà dei Normanni fare l'esperimento”.
Veramente suggestivo, peccato che “cinque e quaranta gradi” non è la latitudine di New York, ma di altre città quali Montreal, Ottawa, Lione, Milano o Torino...e poi, dove sarebbero finiti i Normanni?

Non mancano altri affascinanti esempi, come quello della quartina che -secondo alcuni- si occuperebbe nientemeno che di Adolf Hitler Bestie favolose di forme, traghettanti fiumi / da più parti del campo andranno incontro a Hister / in gabbie di ferro il grande le farà trascinare / quando nessuno osserverà la Germania”.
Peccato, però, che il termine “Hister” nulla abbia a che fare con Hitler: sulle mappe romane, infatti, con il nome di “Hister” o “Ister”, era indicata la regione del basso corso del Danubio.
Anche in questo caso, dunque, lo schema delle profezie di Nostradamus si rivela sempre lo stesso, improntato alla vaghezza e all'indeterminatezza, arricchite da metafore e simboli esoterici.
Così facendo, del resto, prima o poi qualcosa la si azzecca, ma solo a fatti già accaduti e a seguito di una fantasiosa -a volte bizzarra- interpretazione.

Nostradamus si guarda bene dal fornire riferimenti oggettivi e facilmente identificabili e, nei pochi casi in cui ciò avviene, le sue profezie non si sono mai avverate.
Tra queste, l'indovino avrebbe indicato la data del 1732, che avrebbe rappresentato il culmine di una lunga e sanguinosa persecuzione religiosa che, in effetti, non c'è mai stata, la distruzione totale della specie umana nel 1792 (l'umanità non si è estinta), nonché un evento catastrofico nel 1999, anno che si è distinto solo per l'eclissi solare dell'11 agosto.

Nonostante le molte evidenze dimostrino che Nostradamus non abbia, in realtà, predetto nulla nelle sue Centurie, sono ancor oggi tantissimi i seguaci ed i credenti dell'indovino in tutto il mondo.
Tra loro c'è chi non demorde, anzi, continua a sostenere che se la fine del mondo non è ancora arrivata, bisognerebbe cercare meglio in qualche altra parte delle Centurie.

Non bisogna stupirsi più di tanto: credere al magico è un bisogno “reale” della nostra sfera irrazionale, che fa anche parte della nostra cultura.
In verità: quanti di noi vorrebbero avere notizie sul futuro che li aspetta, sull'amore, sul lavoro, sapere se sarà inventata una cura per una malattia incurabile?

Non essendo in grado la scienza moderna di fornire risposte a queste domande, ecco che in molti emerge il bisogno di avere, comunque, un riscontro (vero o inventato non importa), con la conseguenza di rivolgersi a quei soggetti che “vendono” soluzioni a buon mercato: veggenti, sensitivi, guaritori, ecc., ecc.