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giovedì 10 ottobre 2013

Giornata mondiale contro la pena di morte: dall'Europa un appello senza se e senza ma

In occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte, i Ministri degli Esteri di quarantadue Paesi europei  hanno voluto lanciare un appello, senza se e senza ma, per manifestare la loro assoluta contrarietà nei confronti di una pratica che nulla ha a che fare con l'applicazione della giustizia.

Come sottolineato dai ministri firmatari, infatti, la pena di morte non solo rappresenta un'offesa intollerabile alla dignità umana, bensì la sua applicazione implica parecchie violazioni dei diritti dei condannati e, soprattutto, delle loro famiglie.

Inoltre, come più volte è stato dimostrato, l'afflizione della pena capitale non ha mai prodotto alcun impatto positivo sulla prevenzione dell'attività criminale né, tantomeno, è mai servita a dare sollievo alle sofferenze delle vittime e dei loro congiunti.

Come insegna la storia stessa del vecchio Continente, l'eliminazione di questa pratica non è avvenuta da un giorno all'altro, essendo stata il prodotto finale di una presa di coscienza progressiva.

A partire dalla perseveranza nell'azione legislativa, infatti, il numero delle esecuzioni è inizialmente sceso, al pari dei reati punibili con la pena di morte, stabilendo al contempo delle moratorie effettive che hanno portato, negli anni, alla definitiva abrogazione di questa pena nella quasi totalità dei Paesi europei.

Grandi passi in tal senso sono stati compiuti, anche grazie all'impegno profuso dal Consiglio d'Europa e dalla Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo, che hanno svolto un ruolo centrale nelle dinamiche abolizioniste continentali, favorendo altresì l'espansione extraterritoriale di tale tendenza.

Del resto, come mostrano le risoluzioni dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, una sempre più crescente maggioranza di Stati sostiene, oggi,  la proclamazione di una moratoria universale della pena di morte, al punto da farci immaginare che le prossime generazioni possano vivere in un mondo in cui la pena capitale sarà soltanto un brutto ricordo.

Ecco, infine, l'elenco dei Paesi europei che hanno sottoscritto l'appello congiunto contro la pena di morte:

Albania, Andorra, Austria, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Macedonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldova, Monaco, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania, San Marino, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina e Ungheria.